Cura e manutenzione del tappeto
Per avere un tappeto che duri a lungo nel tempo e renderlo più bello, è importante effettuare un corretto trattamento di pulizia e conservazione di esso.
I tappeti annodati a mano, sebbene siano spesso considerati opere d'arte, sono innanzitutto fatti per essere usati e calpestati senza alcuna preoccupazione in quanto sono molto resistenti.
Utilizzo dell’aspirapolvere
Anche se il passaggio dell’aspirapolvere non fa male al tappeto, consigliamo un utilizzo non esagerato.Sconsigliato è l’uso del battitappeto elettrico.
Si consiglia l’utilizzo dell’aspirapolvere una volta a settimana e da effettuare sempre nella direzione del vello (riconoscibile dal tocco morbido e liscio) e mai nel senso contrario (contropelo).
Prestare attenzione ai bordi e alle frange in quanto sono particolarmente delicate, consigliamo di pulirle a mano con un panno umido.
Questa operazione rimuove la polvere e lo sporco del tappeto in superficie, ricordatevi che ciò che fa danni al tappeto è la polvere che gli penetra all’interno e che non riuscirete mai a togliere con un aspirapolvere.
È per questo che una volta ogni due anni consigliamo un lavaggio in un centro specializzato per il lavaggio del tappeto ad acqua.
Materiale in eccesso
Quando il tappeto è nuovo può verificarsi la perdita di piccole quantità di vello.
E meglio lasciare che ci voglia il tempo necessario per ridurre il consumo del tappeto e generalmente il tutto si riduce dopo i primi mesi di utilizzo o dopo numerosi trattamenti con aspirapolvere.
Lavaggio a mano e odori
Per igenizzare e ridare brillantezza al tappeto è necessario un secchio con un litro di acqua, mezzo bicchiere di aceto bianco (l’aceto serve per fissare i colori) e un po’ di sapone neutro liquido (possibilmente con poca schiuma).
Con l’aiuto di un panno bianco strofinare il tutto sulla superficie del tappeto, tenendo cura di non bagnare il tappeto eccessivamente in modo da non rovinarlo.
Il tappeto potrà essere lasciato al suo posto ad asciugare, e potrete riprendere a calpestarlo una volta che si sarà asciugato.
Questo processo insieme ad un ambiente lasciato ad arieggiare, permette l’eliminazione di tutti gli odori in eccesso oltre che ad una facile ed economica pulizia.
Scolorimento
Il tappeto può scolorire se esposto alla luce del sole sempre nello stesso punto per periodi prolungati.
Si consiglia la rotazione periodica (ogni 2-3 mesi) per garantire l’omogeneità dell’eventuale variazione cromatica.
Usura e segni
Anche in questo frangente la rotazione periodica del tappeto è fondamentale per evitare che si consumi sempre nello stesso punto, evitando segni di passaggio e uniformandone l’estetica.
Segni più profondi come quelli di mobili, possono essere facilmente rimossi con l’utilizzo di un semplice panno umido (passarlo sulla superficie del tappeto nel senso del vello per più volte).
Macchie
Agire in maniera rapida ed immediata aumenta la possibilità di salvare il tuo tappeto e rimuovere la macchia:
1- rimuovere i liquidi residui con un cucchiaio.
2- utilizzare un panno di cotone bianco per smacchiare delicatamente con acqua tiepida e sapone di Marsiglia (o sapone per i piatti).
3- risciacquare con un panno asciutto e tamponare delicatamente.
4- infine ripristinare la direzione del vello (non contropelo) sempre con un panno o preferibilmente con una spazzola per vestiti.
Conservazione
Un tappeto arrotolato è il modo migliore per conservarlo nel periodo di non utilizzo.
Deve essere arrotolato con il vello all’interno (preferibilmente con carta da giornale) e assieme a naftalina o canfora per protezione.
L’ambiente deve essere asciutto, pulito e frequentemente arieggiato. Evitare cantine e soffitte.
Inoltre è importante non poggiare il tappeto a terra, con il cemento che potrebbe essere umido.
Tarme
Per evitare che questi parassiti causino dei danni, bisogna pulire i tappeti regolarmente (vedi punti precedenti), lasciandoli esposti all'aria aperta almeno ogni quindici giorni. Bisogna non lasciarli per lungo tempo sotto mobili pesanti, perché le tarme si riproducono più facilmente in luoghi chiusi e soprattutto umidi e caldi.
Lavaggio antitarme ogni 2 anni da esperti del settore.